Donne delle pulizie, giardinieri, idraulici e baby sitter da gennaio si potranno pagare con i "buoni-lavoro". Proprio così, per contrastare i pagamenti in nero dei cosiddetti "lavoretti ", nelle principali città d'Italia sta per cominciare la sperimentazione dei ticket. Si tratta di buoni dal valore di 10 euro, acquistabili in Posta o tabaccheria, utilizzabili per saldare un'ora di prestazione di "lavoro occasionale e accessorio".
E' un altro degli strumenti di flessibilità previsti dalla legge Biagi che dovrebbe garantire ai lavoratori contributi previdenziali e assicurazione contro gli infortuni, e tranquillità legale a chi li assume ogni tanto, per lavoretti di poche ore.
Verbania, Milano, Venezia, Varese, Treviso, Bolzano, Lucca, Latina, Bari e Catania sono le prime dieci città d'Italia che utilizzeranno questo nuovo sistema.
Il ticket ha un costo di 10 euro. Il lavoratore che lo riceverà, che dovrà appartenere ad alcune categorie (disoccupati, studenti, casalinghe, pensionati) , incasserà invece 7,50 euro, esentasse. Gli altri due euro e mezzo saranno divisi in questo modo: 1,30 euro all'Inps, 0,70 all'Inail e 0,50 al gestore del sistema. Il buono potrà essere riscosso presso la Posta, gli sportelli Lottomatica o presso le tabaccherie.
I sindacati sono scettici sul successo dell'operazione, ma secondo il ministero del Welfare riuscirà a far emergere alcune sacche di lavoro nero.
Resta però ancora da definire chi sarà il gestore del sistema, chi, in pratica, emetterà e riceverà questi ticket, redistribuendone il valore tra i soggetti interessati. Probabilmente sarà bandita una gara d'appalto a livello europeo.
Il ministero del Welfare ha spiegato che l'esperimento durerà un anno. E in questo lasso di tempo si potrà verificare il successo e il raggiungimento degli obiettivi.
(da tgfin)
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